Innovation manager
Innovation Manager: un aiuto concreto nella sfida della digitalizzazione
Una delle principali sfide nei prossimi anni per le aziende italiane è sicuramente quella dell’innovazione attraverso la digitalizzazione. Sebbene in ritardo rispetto al resto d’Europa, anche le imprese italiane hanno capito l’importanza di restare al passo.
Per portare avanti il processo di digitalizzazione è necessario affidarsi a figure professionali specialistiche come, ad esempio, l’Innovation Manager. Figura ancora poco conosciuta in Italia, ma che negli ultimi anni sta riscuotendo un successo sempre maggiore, grazie anche agli incentivi sotto forma di “voucher consulenza innovazione” collegati a questa figura professionale.
Cos’è un innovation manager?
La figura del Manager Innovation potrebbe essere definita come quella di un professionista che aiuta le aziende nel processo di trasformazione digitale, innovando le operazioni interne e migliorando la competitività sul mercato. Potrebbe essere considerato una sorta di esploratore, un evangelista dell’innovazione e un abilitatore.
Innovation Manager cosa fa
- selezionare partner con cui l’azienda può collaborare e valutare opportunità di crescita;
- analizzare il contesto di mercato per capire cosa fare per il processo di digitalizzazione;
- introdurre nei processi aziendali nuove tecnologie disruptive che cambino la cultura dell’impresa;
- valutare i progetti attivi in azienda relazionandosi con tutti i vari dipendenti.
Perché è cruciale avere un Manager Innovation in azienda?
Un manager dell’innovazione è in grado di avere una visione strategica e analizzare perfettamente il mercato di riferimento dell’azienda per cui fa da consulente. Inoltre, grazie alla sua apertura mentale, vanta una naturalezza nello spaziare in ambiti diversi.
Esiste un percorso di studi ed un elenco di requisiti specifici per poter essere iscritti allo specifico Albo Innovation Manager ma, essendo una figura poliedrica, ciò che fa la differenza è l’esperienza maturata sul campo (minimo 7 anni), come nel caso dei manager Iter, già accreditati all’Albo Mise 2019, che vantano una pluralità di progetti attivati con aziende in diversi settori tra i quali: manufactoring, agroalimentare, commerciale e servizi, automotive, utility.
In COSA CONSISTE il CONTRIBUTO e QUALI AZIENDE ne possono usufruire
Grazie agli incentivi decisi dal MIMIT, le imprese che decideranno di affidarsi a questi professioni, potranno usufruire di appositi “voucher per consulenza in innovazione”: una misura varata per aiutare le PMI, le Medie Imprese e le reti di impresa nel processo di trasformazione tecnologica e digitale.
L’agevolazione consiste in un voucher innovazione concedibile in “regime de minimis”.
Le spese ammissibili sono relative a servizi di consulenza, resi da un professionista iscritto all’Albo del MISE Innovation Manager, che devono essere finalizzati a indirizzare e supportare i processi di innovazione, trasformazione tecnologica e digitale delle imprese e delle reti attraverso l’applicazione di una o più delle tecnologie abilitanti previste dal Piano nazionale impresa 4.0.
Il contributo varia a seconda della tipologia d’azienda:
- Micro e Piccole Imprese: contributo che copre il 50% delle spese ammissibili fino a un massimo di 40mila euro;
- Medie Imprese: contributo pari al 30% delle spese ammissibili fino a 25mila euro;
- reti di imprese: contributo del 50% delle spese ammissibili fino a un massimo di 80mila euro.
Bando Voucher Innovation Manager MiSe 2023
Con decreto direttoriale 13 giugno 2023 è stato dato avvio al nuovo Bando Voucher Innovation Manager 2023.
Questo secondo sportello riparte quindi con l’accreditamento degli innovation manager che dovranno registrarsi nell’apposito elenco a partire dal 22 giugno 2023.
Per l’invio della domanda è necessario collegarsi al sito web predisposto dal Ministero dello Sviluppo Economico.
I termini per la richiesta dei Voucher per le aziende verranno stabiliti una volta completate le iscrizioni all’Albo il cui termine è previsto per il 5 Ottobre 2023.